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EVIDENZA

Le api, come gli altri insetti impollinatori, creano, indirettamente, valore economico favorendo e accrescendo la fase fenologica dell’allegagione di diverse coltivazioni agricole. Il livello in cui la resa fisica di un coltura è influenzata dall'impollinazione degli insetti dipende da diversi fattori (grado di dipendenza dall’impollinazione). In alcuni studi (Klein A.M. et al., 2007; Gallai N. et al. 3, 2009) sono stati definite diverse soglie di dipendenza dall'impollinazione degli insetti per le principali colture mondiali. Sulla base di questi modelli e dei dati sulle produzione pubblicati dalla FAO, è stato calcolato il valore economico delle colture agricole, praticate negli Stati dell’UE, che beneficiano dell’impollinazione da insetti. Tale valore economico delle colture dell’UE oggetto di impollinazione zoofila, nel periodo compreso tra il 1991 e il 2018, si è attestato tra i 10 e i 20 miliardi di euro l'anno, pari al 9% circa del valore totale della produzione vegetale dell’unione. Per l’impollinazione delle mele si stima un valore economico che rappresenta circa il 24% del valore complessivo delle coltivazioni agricole che tra il 2014 e il 2018 hanno beneficiato di questo servizio. Percentuali elevate si riscontrano anche per le drupacee (19%), le oleaginose (18%) e le curbitacee (10%). La produzione agricola dell'UE che dipendente dal livello di impollinazione degli insetti varia molto tra i diversi Stati dell’UE. Mentre in alcune aree dell'Europa centrale e meridionale oltre il 12% (Slovenia, Ciprio, Portogallo e Austria) della produzione agricola vegetale dipende dall'impollinazione degli insetti, in alcuni Paese dell'Europa settentrionale tale incidenza è meno del 6%. L’Italia con il 9,6% si pone sopra la media UE (8,8%). Tra il 2014 e il 2018, nell'Unione Europea sono stati allevati in media 2 alveari per ettaro di superficie coltivata che necessita dell'impollinazione zoofila. In Italia tale indice scende a 0,5. Il numero di alveari minimi ad ettaro per colture che necessitano di impollinazione varia notevolmente tra le stesse colture, si stima che siano necessari più di 2 alveari ad ettaro per garantire un'impollinazione soddisfacente. 

L'intensificazione delle pratiche agronomiche (es. monocoltura, assenza di aree ecologiche) ed in particolare l’elevato impiego di alcuni fitofarmaci (insetticidi ed erbicidi) rappresenta uno dei principali fattori che hanno determinato una forte diminuzione delle popolazioni degli insetti pronubi negli ultimi decenni (EFSA, 2009). La riduzione del patrimonio apistico non è quindi solo un problema ecologico ma anche una questione economica. 

In Europa, per il ruolo che svolge nell’impollinazione delle colture, le api risultano la terza specie per importanza economica tra gli animali domestici, preceduta solo dall’allevamento bovino e suino.